ALLEGATO “B” AL
Rep.n. 64.371/15.214

 

STATUTO

Capitolo Primo

Costituzione, storia, sede e durata

ART. 1. – Denominazione

È costituita una Associazione religiosa a cui la signora Enrichetta Bianchi Carollo dette vita, denominata:

“Piccola Opera del Divino Amore”.

Essa è stata costituita in persona giuridica privata con Decreto del Vescovo Diocesano a norma del canone 312 del C.J.C. ART. 2. – Origine, spirito e ricorrenza

L’Associazione religiosa “Piccola Opera del Divino Amore” è sorta negli anni 1948/49 con l’intento di riunire delle persone disposte a indirizzare la propria vita secondo uno spirito di adorazione e di oblazione.

Stando a quanto lei ha detto e scritto, il nome fu ispirato da Gesù stesso il 22 febbraio 1952 e l’Opera venne consacrata alla Madonna del Divino Amore del santuario di Roma, il 26 dello stesso mese.

Lo spirito che deve animare l’Opera, è quello della Casa di Nazareth: vita contemplativa, carità e lavoro.

L’Associazione della “Piccola Opera del Divino Amore” celebra la sua festa principale nella solennità di Pentecoste.

ART. 3. – Sede – durata

La sede dell’Associazione è in Trento, fraz. Mattarello, via Guido Poli, n. 8.

L’Associazione avrà durata indeterminata.

Capitolo Secondo

Scopo e Attività

ART. 4. – Finalità

L’Associazione religiosa opera senza scopo di lucro, persegue esclusivamente fine religioso e di culto e si propone in particolare di indirizzare la propria attività nella preghiera ed in attività di carità ed assistenza al prossimo.

Ai fini di quanto sopra le sorelle facenti parte dell’associazione risponderanno ai seguenti principi posti dalla fondatrice:

  1. essere piccole anime adoratrici, che in tale atteggiamento vivono alla presenza di Dio non solo nelle ore di preghiera, ma anche in mezzo alle varie occupazioni e nei rapporti di carità col prossimo; ciò costituisce la finalità primaria dell’Istituzione.
  2. nello stesso tempo essere chiamate ad essere anime che vivono in una oblazione di amore per la Chiesa e specialmente per l’Ordine

Dal diario spirituale:

Rimanete nascoste, che si senta di voi solo il profumo

(1949-1950).

Rimanete come miei Serafini in Cielo, col volto proteso a terra in spirito di adorazione (1949-1950).

Alla domanda della Piccola Mamma come ciò fosse possibile, la risposta di Gesù fu: “In spirito rimanete così”. (7/21976 – Così scrivendo la Piccola Mamma si rifà al 1949-1950).

Un riferimento evangelico: “è giunto il momento ed è questo, in cui i veri adoratori, adoreranno il Padre in spirito e verità, perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito e quelli che lo adorano, devono adorarLo in spirito e verità” (Gv 4, 23-24).

“Così Gesù ci vuole: serafini adoratori come Maria. Lei fu il primo serafino che adorò Gesù. E così è per noi”.

Ma la nostra vocazione, il, perché ci sacrifichiamo, è per i sacerdoti”. (Piccola Mamma 1962).

ART. 5. Attività

  1. L’Istituzione è opera di vita essenzialmente
  2. Non è conforme al suo spirito dedicarsi ad attività apostoliche prevalentemente
  3. Oltre all’apostolato della contemplazione, la Casa è aperta ad ogni altro aiuto spirituale e materiale da offrire alle persone che lo

Dal diario spirituale:

La nostra Missione è quella dei piccoli. Come nella famiglia i figli maggiori lavorano per il benessere della casa, i piccoli invece stanno vicino ai genitori ed altro non fanno che amarli e consolarli dei dolori eventualmente causati da qualche figlio non buono, riparando ed intercedendo per i loro fratelli, così è il nostro atteggiamento verso Gesù e Maria” (P. Mamma 1962

– Reg. cap. “Vita interiore”).

“Nei contatti con le persone, fare tutto quello che è richiesto dal dovere e dalla carità. Nel dovere e nella carità Dio aiuta, sostiene e nulla perde la nostra vita di serafini.

In questi contatti con le persone e le cose, la fiamma dell’amore e l’atteggiamento di adorazione non devono venir meno” (Regole 1962 – cap. I).

Il tempo è prezioso e non bisogna prolungare i trattenimenti neppure di un minuto” (P. Mamma 1962 – Reg. cap. “Vita interiore”).

Capitolo Terzo

Membri e cooperatori

ART. 6. Membri

Sono Membri della “Piccola Opera del Divino Amore” coloro che hanno emesso o con il consenso del Vescovo emettono i voti privati di obbedienza, povertà e castità secondo le norme stabilite nel Regolamento e vivono insieme a Mattarello nella sede dell’Associazione.

ART. 7. Cooperatori

Sono Cooperatori all’attività dell’Associazione coloro che, pur non emettendo detti voti privati e pur vivendo nelle rispettive famiglie, condividono gli ideali tracciati dalla signora   Enrichetta   Bianchi   Carollo,   Fondatrice dell’Associazione, ne perseguono l’attuazione pratica, apportando il proprio contributo di preghiera e di attiva collaborazione nel perseguimento di dette finalità.

ART. 8. Diritti e doveri

  1. La pienezza di diritti e doveri contemplati nello Statuto e nel Regolamento con il conseguente diritto di voce attiva e passiva ricade sui Membri dell’Associazione che emettono i voti privati come specificato all’art. 6. Ad essi spetta anche la competenza sulle materie attinenti agli aspetti finanziari della vita dell’Associazione.
  2. I Cooperatori, pur non essendo membri dell’Associazione, sono tuttavia partecipi dell’apostolato della Piccola Opera del Divino Amore e tendono a realizzare nella loro famiglia e nelle rispettive attività professionali la spiritualità attinta dagli esempi e dagli scritti della

ART. 9. Ammissione dei Membri

  1. Le condizioni per divenire membri dell’Associazione “Piccola Opera del Divino Amore”, il periodo di prova che precede l’ammissione la durata di quest’ultimo e le modalità da seguire per essere ammessi alla professione, le norme da osservare comunitariamente, l’uscita o la dimissione dei membri sono fissati nel
  2. Il Regolamento è approvato dai membri dell’Associazione di cui all’art. 6 e confermato dal Vescovo

ART. 10. Ammissione dei Cooperatori

  1. Spetta ai Membri dell’Associazione accettare, con voto collegiale, segreto, coloro che presentano richiesta alla Sorella Maggiore di collaborare con l’Associazione in funzione di
  2. I Cooperatori partecipano con voto separato consultivo all’assemblea dell’Associazione che presenta all’ordine del giorno la programmazione delle attività spirituali-formative e finanziarie

ART. 11. Uscita e dimissioni dall’ Associazione

  1. La dimissione dei membri che ne fanno parte, avviene nel caso che uno di essi si assenti dalla Comunità per un lasso di tempo di un mese non concordato con la Responsabile e gli altri membri dell’Associazione. Con l’uscita vengono meno tutti i diritti e i doveri precedentemente

Con il voto qualificato del Consiglio può essere dimesso un membro che non ottemperi le norme del presente Statuto e Regolamento.

  1. I Cooperatori esercitano il diritto di recesso mediante lettera indirizzata alla Sorella

Capitolo Quarto

Regime di governo – organizzazione

 

 

ART. 12. Organi

Sono organi della Associazione:

  • la Sorella Maggiore;
  • il Consiglio;
  • l’Assemblea;
  • il Collegio dei revisori dei

L’appartenenza agli organi amministrativi e di controllo della Fondazione non comporta diritto a compensi o emolumenti salvo il diritto al rimborso delle spese vive sostenute per lo svolgimento delle funzioni del loro ufficio.

ART. 13. Sorella Maggiore

  1. L’Associazione è presieduta dalla Sorella Maggiore, eletta dall’assemblea dei membri dell’associazione. La sua elezione deve essere confermata dal Vescovo
  2. La durata nell’ufficio della Sorella Maggiore si estende per un triennio; può essere rieletta fino a due trienni
  3. Al momento della elezione, si tenga presente l’opportunità di un ragionevole avvicendamento nell’ufficio, come raccomandato dal can. 624 §
  4. Alla Sorella Maggiore competono in via autonoma le decisioni inerenti l’ordinaria amministrazione dell’Ente.
  5. La Sorella Maggiore è la legale Rappresentante della “Piccola Opera del Divino Amore” di fronte ai terzi ed in giudizio.

 

ART. 14. Consiglio

La sorella Maggiore è coadiuvata nel suo compito di governo da un consiglio democraticamente eletto, composto da quattro persone scelte dall’assemblea dei membri dell’Associazione. I membri del Consiglio rimangono in carica per un triennio e sono rieleggibili.

Essi si riuniscono su richiesta della Sorella Maggiore ovvero ogni qualvolta almeno due di essi ne faccia richiesta.

Le riunioni del Consiglio sono presiedute dalla Sorella Maggiore o dalla Vicepresidente in caso di sua assenza.

Al Consiglio competono tutte le decisioni di straordinaria amministrazione che poi la Sorella Maggiore metterà in esecuzione, nonchè quelle decisioni di ordinaria amministrazione per le quali la Sorella Maggiore chiederà di pronunciarsi.

ART. 15. Assemblea

Spetta alla Sorella Maggiore, come Presidente dell’Associazione, convocare e presiedere le riunioni assembleari della Associazione.

L’assemblea deve essere convocata almeno una volta all’anno e qualora la Sorella Maggiore o il Consiglio lo ritengano opportuno; la convocazione viene effettuata mediante invio di avviso di convocazione per iscritto da spedirsi con almeno 8 giorni di preavviso a tutti gli aventi diritto, con indicato l’ordine del giorno. L’avviso di convocazione va inviato anche ai soci Cooperatori. All’assemblea dei Membri spetta:

  1. nominare la Sorella Maggiore nonchè la Vice Presidente dell’Associazione, che sostituirà la Sorella Maggiore nei casi in cui quest’ultima fosse impedita e procedere alla nomina delle altre cariche sociali;
  2. nominare l’economo/a dell’Associazione e la segretaria;
  3. accettare le richieste di ammissione dei Membri e dei Cooperatori;
  4. approvare il bilancio consuntivo e predisporre il bilancio preventivo delle attività da svolgersi
  5. approvare le attività spirituali e formative annuali attinenti alla vita dell’Associazione;
  6. decidere le soluzioni da prendere in materia finanziaria, previa consultazione con i Cooperatori;
  7. approvare l’eventuale regolamento interno su proposta del Consiglio;
  8. deliberare le   modifiche   dello  statuto,   l’eventuale scioglimento o la proposta di fusione dell’Ente.

Tutte le deliberazioni devono essere decise collegialmente dall’Assemblea.

La riunione è validamente costituita con la presenza di almeno la maggioranza dei Membri dell’Associazione e delibera a maggioranza relativa. A parità di voti la Sorella Maggiore ha il voto di prevalenza.

Per la nomina delle cariche sociali risultano eletti coloro che hanno ottenuto il maggior numero di voti; in caso di parità si va al ballottaggio. Per la modifica dello statuto occorre tuttavia il voto favorevole di almeno i 3/4 dei presenti.

Qualora all’assemblea partecipino anche i soci cooperatori gli stessi hanno diritto di prendere la parola ed interloquire, ma non hanno diritto di voto.

Almeno una volta l’anno è convocata un’Assemblea a cui partecipano sia i membri che i cooperatori.

ART. 16. Collegio dei revisori

Il controllo contabile sulla gestione dell’associazione è esercitato da un Collegio dei revisori dei conti composto da tre componenti effettivi nominati dall’assemblea dei Membri. Il Consiglio di amministrazione provvede alla nomina dei componenti eventualmente non nominati ai sensi e nei termini di quanto sopra.

I componenti del Collegio dei revisori dei conti durano in carica tre anni, con scadenza in coincidenza dell’Assemblea annuale di approvazione del bilancio.

Delle riunioni del Collegio dei revisori dei conti è redatto verbale trascritto in apposito registro.

Il Collegio dei revisori dei conti:

  • provvede al riscontro della gestione finanziaria;
  • accerta la regolare tenuta della contabilità;
  • esprime il proprio parere sui bilanci preventivi e consuntivi mediante apposite

Capitolo Quinto

Sostentamento economico ART. 17. Fonti di sostentamento L’Associazione provvede ai propri scopi:

  1. con le rendite o l’uso del proprio patrimonio;
  2. con eventuali contributi di enti e di privati;
  3. con i proventi derivanti dalle attività gestite;
  4. con i lasciti ed elargizioni;
  5. con i redditi di beni mobili ed immobili di proprietà della “Piccola Opera del Divino Amore”.

ART. 18. Attività principale

  1. La principale attività manuale dell’Associazione “Piccola Opera del Divino Amore” concerne la cura del culto, l’attenzione spirituale ai sacri In concreto si cercherà, accanto alla preghiera, di confezionare particole, inamidare i corporali, lavare, stirare, e riparare biancheria e paramenti, non escluso il vestiario personale del sacerdote;
  2. è vivo desiderio della Fondatrice, ra Enrichetta Bianchi Carollo, di non chiedere compenso alcuno, ove ci siano richieste di lavoro per chiese povere. (P. Mamma – 1962 Cost. cap. I)

ART. 19. Altre attività manuali

  1. a) Le attività secondarie della Piccola Opera riguardano il confezionare corone, medaglie dell’Immacolata ecc., divulgazione formativa e spirituale attraverso pubblicazioni bimestrali.

Dal diario spirituale:

La nostra vita è preghiera, lavoro e canto di inni liturgici, salmi, canti mariani.” (P. Mamma 1962 – Reg.) (cf. Col. 3,16). “Il canto dei Serafini in cielo, il Sanctus, dev’essere continuo nella nostra anima e cantato durante il giorno, anche a voce forte, sole o in comune”. (P. Mamma 1962 – Reg. cap. I) ART. 20. Avanzi di gestione

Gli eventuali avanzi delle gestioni annuali dovranno essere impiegati per il ripianamento di eventuali perdite di gestione precedenti, ovvero per il potenziamento delle attività della Associazione o per l’acquisto di beni strumentali per l’incremento o il miglioramento della sua attività.

Capitolo Sesto

Impegni spirituali

ART. 21. Virtù principali

  1. La semplicità, la rettitudine, l’umiltà e la carità si considerano come i quattro cardini, che sostengono la spiritualità dell’Opera.
  2. In ogni circostanza si viva nella confidenza e nell’abbandono alla volontà di Dio, mantenendo sempre la serenità sul
  3. Lo spirito d’oblazione sostenga il nostro operare. “Caratteristiche dell’Opera di Gesù e Maria P.O.D.A.: Umiltà e carità, semplicità e Confidenza, fiducia, abbandono, fede, amore, immolazione continua e raccoglimento; adorazione di Dio, presente in noi stessi.

Imitare le virtù della dolcissima Mamma [la Vergine Maria].”(P. Mamma 1962 – Reg.).

La vita di pietà dei componenti la Piccola Opera del Divino Amore, sia pervasa dalla carità, senza invidie e gelosie, ben sapendo che saranno misurate secondo la misura che useremo noi con le sorelle spirituali e col prossimo” (1962 – Cost. art. 81)

“Gesù ci vuole sempre col volto sorridente… Tutte le cose che portano turbamento e agitazione vengono dal demonio. Dio dà solo la pace (P. Mamma 1962 – Regole).

Senza la mortificazione lo spirito muore e non si può vincere il demonio e se stessi… L’intemperanza ottenebra lo spirito, rende deboli di fronte ai nemici e il demonio prende il sopravvento…” (P. Mamma 1962).

“Un’anima religiosa deve sacrificarsi fino all’ultimo per il dovere e la carità” (P. Mamma 1962 – Reg.).

“Per le anime non si soffre mai abbastanza. Quando si soffre, bisogna dire a Gesù: è per tuo amore e per le anime” (P. Mamma 1962 – Reg.).

ART. 22. Relazioni con l’esterno

  1. La nostra è chiamata ad essere Casa di raccoglimento, la cui finalità è indirizzata ad attività essenzialmente
  2. La nostra vita si snoda nel lavoro e nella preghiera: vogliamo cioè essere dei piccoli serafini che, se non possono ad alta voce, adorano e cantano sempre, almeno nell’anima.
  3. Dovendo, secondo le varie circostanze, aver contatto con l’esterno, vivremo in noi il raccoglimento mantenendoci alla presenza di Dio, amandoLo nei fratelli, adorandoLo sempre, in modo che nessuna cosa esteriore possa distrarci dall’interiore raccoglimento. (Reg. 1962 – cap. Silenzio e vita interiore)

ART. 23. Stile di vita

  1. I membri dell’Associazione “Piccola Opera del Divino Amore” escono di casa per necessità, per dovere di carità, per accedere alla chiesa, per trovare la famiglia in momenti di bisogno, di malattia o morte di un familiare; comunque; quando lo richieda la necessità.
  2. Sono consentiti sia il fare qualche passeggiata di sollievo, sia il recarsi a qualche santuario, preferibilmente con la propria comunità e con il raccoglimento richiesto dalla vita di piccoli

ART. 24. Attività spirituali della Comunità

  1. All’interno della Casa viene tenuta settimanalmente una catechesi.
  2. Annualmente celebriamo gli Esercizi
  3. Ogni mese ci raccogliamo per una giornata di

ART. 25. Sacramento della Riconciliazione

  1. è prevista la confessione almeno ogni quindici
  2. Si consiglia un confessore fisso. È lasciata la massima libertà nella scelta del confessore o del direttore
  3. In caso d’infermità, l’interessata può far venire qualunque confessore
  4. Quattro volte all’anno verrà offerta la possibilità di poter incontrare un confessore

ART. 26. Rapporto con le Autorità Ecclesiastiche

  1. Il sacerdote Assistente viene scelto dai membri della Piccola Opera e confermato dal Vescovo
  2. Secondo lo spirito della Fondatrice, l’Associazione “Piccola Opera del Divino Amore” professa filiale obbedienza al santo Padre, al Vescovo e ai Superiori

Capitolo Settimo

Disposizioni finali

ART. 27. Utili – scioglimento

È fatto divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la vita della Associazione, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge.

In caso di liquidazione ed estinzione della Associazione da qualsiasi causa derivante, il patrimonio netto residuo dell’ente sarà devoluto ad altro ente o istituzione che persegua finalità di religione e di culto analoghe a quelle dell’ associazione.

Al fine di provvedere alle attività di liquidazione l’Assemblea nomina un liquidatore che può essere scelto anche tra i membri del Consiglio di amministrazione uscente.

Trento, 01 febbraio 2010 F.to: Anna Maria Donà F.to: Marco Dolzani (L.S.)

 

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